dal 30 marzo al 18 maggio 2023 ore 18:45
Ingresso gratuito, gradita la prenotazione
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TUTTI gli articoli usciti sulla decima edizione
sono riportati a fondo pagina su www.webacma.it/docudi-2023/
Docudì quest’anno è giunto al traguardo della decima edizione.
Il punto cardine resta Panorama Italiano che prevede un’unica sezione competitiva con sei documentari, prodotti negli ultimi tre anni, che attraverso temi diversi ci mostrano, tra l’altro, il valore dei luoghi e delle relazioni: Spartivento; il coraggio di chi ancora prova a vivere nonostante le difficoltà come in Un nemico invisibile; il senso della giustizia ingiusta come in Peso morto; lo strano caso di collettivi e comunità di narratori in A noi rimane il mondo; l’esperienza di Carlo Cattaneo fotografo eclettico e sperimentatore di Rumore Bianco e infine la vicenda devastante di Noi siamo Alitalia.
Ogni proiezione è accompagnata da incontri con gli autori e dibattiti per cercare di creare un dialogo in cui mettere a confronto le tante sfumature che il cinema del reale ha la capacità di coniugare.
Sarà il pubblico in sala, come sempre, a decretare il vincitore, quello del Premio del Pubblico, votando di volta in volta il documentario visionato.
L’altro premio verrà assegnato dall’ACMA al documentario che si sarà distinto per la tematica sociale più interessante.
Fuori Concorso due eventi: l’incontro tra Cinema e Letteratuta, già sperimentato con successo nella scorsa edizione, che quest’anno vede la proiezione di un film anni’40 collegato alla presentazione del libro LO SCHERMO OSCURO. CINEMA NOIR E DINTORNI e l’evento speciale che sarà dedicato alla proiezione di Rue Garibaldi, film pluripremiato e affermatosi sia in Italia che nel campo internazionale dei festival con la presenza del regista.
La modalità organizzativa è sempre quella del festival diffuso con appuntamenti ogni giovedì da marzo a maggio 2023.
Docudì – concorso di cinema documentario L’A.C.M.A. (Associazione Cinematografica Multimediale Abruzzese) è un’associazione culturale senza scopo di lucro nata nel dicembre 2000, costituita da volontari con la finalità di promuovere la cultura cinematografica e multimediale attraverso la sua fruizione a vantaggio dei propri associati e dell’intera collettività.
Si occupa di coordinare, organizzare e pianificare attività culturali in generale soprattutto attraverso l’organizzazione di festival, rassegne, cineforum o singole proiezioni.
L’A.C.M.A., come già nelle precedenti edizioni organizza Docudì, concorso di cinema documentario, sul modello del Festival diffuso, con otto appuntamenti dal 30 marzo al 18 maggio 2023.
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Proiezione del
NOI SIAMO ALITALIA
storia di un paese che non sa più volare
di Filippo Soldi
interviene il regista con la co-sceneggiatrice Annamaria Sorbo
ANNO 2022
DURATA 93’
GENERE Docufiction
SOGGETTO Alessandro Tartaglia Polcini,
Filippo Soldi, Maria Teresa Venditti,
Annamaria Sorbo
SCENEGGIATURA Alessandro Tartaglia Polcini,
Filippo Soldi, Maria Teresa Venditti,
Annamaria Sorbo
MUSICHE Alessandro Michisanti
MONTAGGIO Marco Rizzo
FOTOGRAFIA Giuseppe Pignone
PRODUZIONE Associazione Culturale Ticto
in collaborazione con Own Air e Alessandro Tartaglia Polcini
Sinossi:
Quattro giovani autori devono scrivere una docu-fiction sulla chiusura di Alitalia. Nessuno di loro, però, è in grado di capire niente delle complesse questioni aziendali ed economiche che hanno condotto a questo risultato. Chiedono, quindi, di incontrare esperti che possano fargli da guida. Scoprono una realtà che ha avuto un impatto devastante sulla vita delle persone e sull’intero paese. Ma ce ne siamo davvero accorti?
NOI SIAMO ALITALIA – Storia di un paese che non sa più volare
ideato e prodotto da Alessandro Tartaglia Polcini e diretto da Filippo Soldi (2022, 93’), selezionato ai Nastri d’Argento 2023.
Il film documenta le reali circostanze che hanno determinato lo smantellamento e la chiusura dellacompagnia di bandiera con il più grande licenziamento di massa mai avvenuto nella storia della Repubblica, con 11.000 lavoratori che hanno perso il loro posto di lavoro.
Alitalia, che ha rappresentato uno dei maggiori asset del Paese, da più di un anno non esiste più. Quattro giovani autori, incaricati da una casa di produzione cinematografica, devono scrivere un docufilm sulla fine dell’azienda. Nessuno di loro è però in grado di capire le complesse questioni aziendali ed economiche che hanno causato il disastro della compagnia. Chiedono dunque di incontrare degli esperti per avere supporto. Scoprono così le tante facce di una realtà che ha avuto un impatto devastante sulla vita di migliaia di persone e sull’intero Paese.
Fra i tanti specialisti che nel docufilm aiutano i quattro autori e il pubblico a orientarsi, figurano Gianni Dragoni, giornalista de Il Sole 24 Ore, Fabrizio Tomaselli, assistente di volo in Alitalia e tra i fondatori del sindacalismo di base nel trasporto aereo, e i maggiori esperti del trasporto aereo italiano e internazionale, come il prof. Ugo Arrigo, il ricercatore Andrea Giuricin, l’ex AD Meridiana Gianni Rossi e Joerg Heberhart, attualmente manager del Gruppo Lufthansa. Particolarmente significativo ed emozionante il contributo del Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale Paolo Maddalena.
Pur senza dare un giudizio esplicito, le decine di testimonianze portate nel docufilm fanno riflettere se la chiusura di Alitalia non sia solo la conseguenza di una serie di scelte industriali volutamente sbagliate e, a tratti, criminali, ma anche una spia della direzione che sta prendendo questo Paese sotto il profilo economico: “Socializzare le perdite, privatizzare i profitti. Se c’è da prendere, prendiamo noi. Se c’è da dare, date voi”.
Realizzato con il sostegno e il patrocinio del Comune di Fiumicino, il documentario, prodotto dall’Associazione Culturale Ticto con la collaborazione di Own Air, intende riportare i fatti nella loro realtà, attraverso le dichiarazioni dei protagonisti di questa articolata e drammatica vicenda.
Il docufilm è dedicato alla memoria del pilota trentottenne Francesco Fasolo (uno dei 1322 dipendenti licenziati da Air Italy), lanciatosi nel vuoto per non aver retto al peso della perdita del lavoro.
Breve bio-filmografia del regista:
Filippo Soldi, cremonese, uno dei più apprezzati documentaristi italiani. Una passione la sua, nata da bambino, che lo ha accompagnato nella sua adolescenza diventando oggi la sua professione. Ha lavorato con il meglio del cinema e del teatro italiano e straniero: Luca Ronconi, Werner Schroeter, Aurelio Grimaldi, collaborando e partecipando a vari festival cinematografici.
Ricco il suo palmares: con "In Tram" ha vinto il NICE USA festival, per la Rai cinema ha diretto il documentario " Case Chiuse" presentato al Roma Festival, ha vinto il GOLDEN GLOBE nel 2013 con il documentario “Suicidio Italia”. Il suo lavoro “Non lo so perché ti odio”, selezionato in vari festival tra cui la Festa del Cinema di Roma, ha vinto il primo premio al Gender Docufilm Festival nel 2015. Questi sono solo alcuni dei suoi lavori. La spiccata sensibilità di Filippo arriva sempre attraverso il pubblico, cattura le storie delle persone e le trasforma in capolavori, attraverso la sua penna e la macchina fotografica.
note di regia:
Cercare di capire può essere il gesto più rivoluzionario? Quando Alessandro mi ha proposto un documentario su Alitalia, credo di avere sbuffato: “Ancora con questi privilegiati?”. Poi, per liberarmi della sua insistenza, mi sono sforzato di capire. Non tutto, almeno qualcosa, anche solo per motivare il mio “no”. Ma, intanto, senza che me ne rendessi conto, era cominciata l’avventura. Acquisivo consapevolezza che il fatto di non avere capito niente era stato perfettamente funzionale alla mia adesione alla “narrazione dei privilegiati”. La mia “non comprensione” era stata la rotella di un meccanismo. E più mi sforzavo di capire, più quella narrazione, che oggi non esito a definire “criminale”, si sfaldava. Non restava niente, e da quel vuoto mi apparivano solo i volti di chi, quella vicenda, l’ha vissuta dall’interno. Mi arrivavano le loro voci, la loro disperazione sempre dignitosa, i loro sguardi. Mi arrivava l’amore che, nonostante tutto, ancora usciva dalle loro parole. Amore per cosa? Amore per un’azienda che non era solo un’azienda, ma era anche un mito. Mi tornava alla memoria l’emozione che, ragazzino, provai quando salii per la prima volta su un aereo Alitalia. Il sorriso della hostess, l’orgoglio di essere su quell’aereo, il mio fare finta di esserci abituato, anche se era la prima volta e non sapevo niente di quello che dovevo fare, non sapevo nemmeno come allacciare la cintura, ma cercavo di guardare come facevano gli altri per camuffare la mia inesperienza. Perché viaggiare Alitalia era un valore. Era una cosa che ti faceva sentire figo. Era bello e rassicurante. Forse sto per usare parole che non sono tanto attuali, ma chi se ne importa: per me capire, a questo punto, era un vero “dovere morale”. Perché quel sogno è finito? Era necessaria la sua fine? Era inevitabile? Vorrei che questo lavoro facesse fare a tutti il cammino che mi ha costretto a fare e a tutti dicesse: “fermati, cerca, prima di tutto, di liberarti di quello che ti hanno raccontato, cerca di capire. Poi il tuo pensiero potrà formarsi, ma, a quel punto, potrà farlo davvero con tutta la libertà che alla tua persona spetta di diritto”. Insomma, si tratta solo di capire. Se poi cercare di capire significa essere rivoluzionari… E va be’, lo saremo.
nota di produzione:
Il film documentario “NOI SIAMO ALITALIA – Storia di un paese che non sa più volare” nasce da un’idea di Alessandro Tartaglia Polcini, ex assistente di volo Alitalia, oggi produttore cinematografico, docente di cinema a contratto presso alcuni atenei e giornalista.
Al fine di mantenere una libertà di racconto che consenta di essere osservatori ma ancor più testimoni, Alessandro ha scelto di non accedere ad alcun finanziamento né da parte della DG Cinema né da altre Istituzioni, se non – per il tramite di un’associazione culturale – a un piccolo fondo da parte del Comune di Fiumicino (selezionato e accettato per coerenza territoriale e attenzione alla causa e ai bisogni di migliaia di, come ben si può comprendere).
Il film è stato preparato in dodici mesi, nove dei quali sono il periodo in cui si è, sostanzialmente, consumata l’intera vertenza.
Il film si attesta come indipendente e con un impianto tipico di una produzione low budget.
Premi ricevuti: Fox Film
Pagina Facebook https://www.facebook.com/NoiSiamoAlitalia/
seguirà
ore 18:15 Premiazione dei vincitori del Concorso #Docudi2013
a seguire (fuori Concorso) evento speciale
RUE GARIBALDI di Federico Francioni
interviene il regista
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ACMA – Associazione Cinematografica Multimediale Abruzzese
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