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DOCudì2023 proiezione RUE GARIBALDI

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dal 30 marzo al 18 maggio 2023 ore 18:45
Ingresso gratuito, gradita la prenotazione
utilizzando il modulo tinyurl.com/DOCudi2023-Prenoto
 
  Calendario Proiezioni vedi tinyurl.com/DOCudi2023-Calendario

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TUTTI gli articoli usciti sulla decima edizione sono riportati a fondo pagina su www.webacma.it/docudi-2023/

 

Giovedì 18 maggio 2023 a Pescara registi e autori per la serata conclusiva della decima edizione del Concorso di Cinema Documentario DOCudi2023 organizzato dall’A.C.M.A. – Associazione Cinematografica Multimediale Abruzzese,

Il Concorso è quest’anno giunto al traguardo della decima edizione e si sviluppa, sul modello del “festival diffuso”, con più appuntamenti. DOCudì offre al pubblico la possibilità di accostarsi alle tante forme di osservazione e di indagine della realtà nelle quali si articola il linguaggio cinematografico documentaristico, e crea spazi di espressione per autori e registi che si cimentano nella narrazione e nell’analisi della realtà contemporanea.

Il cinema del reale – il cinema che per necessità impiega poco budget e molto cervello – è in grado di registrare con la precisione di un sismografo i movimenti e i mutamenti di una società e della sua mentalità, affermandosi come la forma di espressione cinematografica più vivace ed eterogenea.

DOCudì ha l’obiettivo di coinvolgere il pubblico, commuoverlo, farlo viaggiare verso destinazioni sconosciute tutte da scoprire e verso realtà a loro vicine. Realtà che, se viste da un’altra angolazione, cambiano completamente forma, assumendo nuovi significati. DOCudì accoglie generi differenti che spaziano dai film sperimentali, ai film-saggio; dai diari personali ai film di famiglia; dai grandi reportage alle inchieste fino ai racconti frammentari e presenta annualmente opere di autori riconosciuti o meno noti, con diversi orizzonti geografici, politici e culturali. Presenta e rappresenta le varie espressioni di un cinema d’autore, che non dispone di grandi risorse economiche ma che è dotato di grandi capacità inventive e comunicative.

Ogni appuntamento è stato accompagnato da incontri con gli autori, sceneggiatori, registi che, al termine della proiezione, hanno discusso con il pubblico delle loro opere.

E’ stato proprio il pubblico in sala che, formando la Giuria popolare, ha determinato il vincitore del Premio “Miglior documentario concorso #DOCudi2023” mentre il Premio “Miglior documentario sociale #DOCudi2023” è assegnato dall’ACMA al documentario che si è distinto per la tematica sociale più interessante.

 

Docudì – concorso di cinema documentario L’A.C.M.A. (Associazione Cinematografica Multimediale Abruzzese) è un’associazione culturale senza scopo di lucro nata nel dicembre 2000, costituita da volontari con la finalità di promuovere la cultura cinematografica e multimediale attraverso la sua fruizione a vantaggio dei propri associati e dell’intera collettività.
Si occupa di coordinare, organizzare e pianificare attività culturali in generale soprattutto attraverso l’organizzazione di festival, rassegne, cineforum o singole proiezioni.

L’A.C.M.A., come già nelle precedenti edizioni organizza Docudì, concorso di cinema documentario, sul modello del Festival diffuso, con otto appuntamenti dal 30 marzo al 18 maggio 2023.


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Proiezione del

ore 18:15  Premiazione dei vincitori del Concorso #Docudi2013

a seguire, fuori Concorso,
EVENTO SPECIALE

RUE GARIBALDI di Federico Francioni
interviene il regista

 

 

Manifesto RUE GARIBALDI di Federico Francioni

PAESE Italia
ANNO 2021
DURATA 72’
GENERE Sociale
SOGGETTO Federico Francioni
SCENEGGIATURA Federico Francioni
MONTAGGIO, IMMAGINE, SUONO Federico Francioni
COLLABORAZIONE AL MONTAGGIO: Gael de Fortunas, Giorgio Villa
MONTAGGIO DEL SUONO Federico Francioni
MIX Riccardo Spagnol, Marco Falloni
CORREZIONE DEL COLORE: Andrea Maguolo
PRODUZIONE Cinevoyage

con: INES & RAFIK HACKEL

Sinossi:
Ines e Rafik hanno vent’anni e lavorano da dieci. Vivono da poco in una periferia parigina, hanno origini tunisine ma sono cresciuti in Sicilia: la loro esistenza è un movimento precario di interruzioni, cambiamenti e umiliazioni.
Nella casa, l’uno è lo specchio dell’altro; qui, il tempo si sospende e la città si fa più lontana. Quando arrivo, mi mostrano orgogliosi la strada di casa loro: Rue Garibaldi.

 

 

 

il regista Federico Francioni

Breve bio-filmografia del regista:

Federico Francioni, nato a Campobasso nel 1988, dopo il diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia firma con Yan Cheng i documentari Tomba del Tuffatore, The First Shot – Miglior Film alla 53° Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro – e il cortometraggio Octavia, promosso dal Chicago Film Archive.

Tra le altre esperienze, gli Ateliers Varan e la residenza “Frontières”, supportata dal Grec, che porteranno alla realizzazione di Rue Garibaldi – Miglior documentario italiano al Torino Film Festival.

Nel 2021 firma con Gaël de Fournas il cortometraggio Akouchetame, parte di un nuovo progetto condiviso, in fase di sviluppo: Dar L Walid.

Per la casa editrice Artdigiland ha curato un volume intervista – Il mondo Vivente – dedicato al regista Eugène Green.


Filmografia:

Tomba del Tuffatore (2016, 30 min.)
The First Shot (2017, 76 min.)
Octavia (2018, 14 min.)
Rue Garibaldi (2021, 72 min.)
Akouchetame (2021, 15 min.)
Dar L Walid (in produzione)

 

 

note di regia

“Mi dà fastidio, sembra un autovelox” dice Ines, che non ha molta voglia di essere filmata.
Siamo fermi in questa casa da giorni, forse già settimane, e anche se tutto sembra immobile, c’è qualcosa di inafferrabile che succede ogni giorno.
Effettivamente ha ragione, è una sorta di inseguimento: da quando ho conosciuto Ines e Rafik, questa coppia assoluta, indefinibile, ho provato una folgorazione per le loro vite, materia incandescente e ricca di stratificazioni, di traiettorie e segni del presente, allo stesso tempo sospesa e immobile in questa casa, in un lungo intervallo transitorio verso qualcosa che verrà.
È possibile registrare qualcosa in continuo movimento, anche nella stasi?
È la prima volta che vengo a trovarli. Sul treno, riascolto la voce di Ines. Ha un accento siciliano, un suono scuro, ancora adolescente.
Immagino stia tornando a casa dopo essere stata al mercato di Villeneuve Saint-Georges; riesco a sentire il rumore degli aerei che atterrano a Orly, così forte da coprire quasi la sua voce.
“Ho accettato di partire un martedì di settembre, e venerdì ero già qui”, dice: in questa banlieue desolata, a mezz’ora dalla città.

Non ha ancora vent’anni e ha già un debito di ventimila euro sulle spalle: lo zio le ha fatto fare da prestanome per una società di trasporti e poi è sparito. Non ha avuto neanche il tempo di rendersene conto, e già ha dovuto accettare un nuovo lavoro, per un’azienda italiana.
È inquieta, stanca; mi racconta la sua storia in un lungo
messaggio vocale, registrato durante la notte.
La sua voce, al telefono, conserva soltanto
le frequenze più essenziali, e mi dico che questo aspetto primitivo e spigoloso dovrebbe essere anche il percorso del film, mentre salgo verso la casa in Rue Garibaldi. Da qui non usciremo mai, o quasi. Il mondo esterno entra dalle finestre, dai telefoni, dai ricordi che condivide soltanto con suo fratello Rafik, in un rapporto assoluto.
A diciassette anni lui sognava di fare il pilota di aerei, aveva studiato per questo, ma poi ha scoperto di non potersi permettere la licenza. “Allora sono diventato autista”, mi dice sorridendo allo specchio, mentre indossa una camicia nuova per un nuovo turno di lavoro. Dopo aver passato un anno a lavorare di notte per Uber, dormendo in macchina, la città per lui è soltanto un insieme oscuro di punti luminosi, una vertigine. Gli piace parlare di sé, mostrarsi: non è un caso che prima di ritrovarsi qui era una giovane promessa del Partito Socialista Italiano di Vittoria; mi fa vedere come parlava alla piazza prima delle elezioni. Si sentiva vivo, sicuro.

Adesso tutto è più confuso, non c’è una linea da seguire ma soltanto idee in tutte le direzioni: una notte passata a servire i panini in un fast-food; il progetto di tornare in Tunisia, ritrovare la famiglia; accumulare soldi con il trading; comprare una nuova macchina.
Mentre giro, mentre vivo con loro, mi chiedo dove stia andando questo film, che strada prenderà. Le loro esistenze sono costantemente attraversate dalle traiettorie più disparate: questioni di lavoro, di precarietà, di identità, di una ricerca di senso. Sono fratelli, amanti, una famiglia, sono ancora adolescenti e già adulti, a volte quasi bambini.
Provo ad essere
pronto, ma sono in balìa degli imprevisti; cerco la giusta distanza. I confini mi sfuggono, ma non riesco a smettere di osservare questi due fratelli, di partecipare alla loro umanità, a questo momento di passaggio che faticosamente sta avvenendo. Sento che la loro storia diventa anche mia, che sono lì ad ascoltarli. Intanto, il mondo esterno è come svanito: fuori potrebbe essere ancora notte, potremmo vedere il mare, o un deserto che continua a crescere.

 

 

 

DOCudi2023 RUE GARIBALDI Backstage 1

Premi
39° Torino Film Festival – Miglior Film, italiana.doc
– Festival di Cinema Africano d’Asia e d’America Latina – FESCAAAL – Menzione speciale
– Working Title Film Festival – Miglior film & Miglior film Giuria Giovani
– Bardolino Film Festival 2022 – Miglior documentario
– ShorTS International Film Festival, Trieste
– Magna Graecia Film Festival – Miglior documentario
– PerSo Film Festival – Premio 7° Ora
– Valdarno Cinema
– Matera Film Festival – Menzione speciale doc
– Poretta Cinema 2022 – Miglior Film – Giuria SNCCI

 

 

DOCudi2023 RUE GARIBALDI Backstage 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  Trailer


Logo cinemaitaliano.info   Film     Federico Francioni     Articolo


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Articoli

www.mymovies.it

 

 

Recensioni:

Raffaele Meale, Quinlan

Marco Romagna, Cinelapsus

Aldo Spiniello, Sentieri Selvaggi

Emanuele Di Nicola, Bookciakmagazine

Interviste:

Intervista: conversazione con Federico Francioni al  David di Donatello, a cura di Pinangelo Marino:

Il Manifesto: Federico Francioni, attraverso Rue Garibaldi

Il Manifesto: Rue Garibaldi, cinema al presente

Spoleto – ospite alla Sala Pegasus

Intervista a Federico Francioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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2023_Logo scritta 23 anni

 

 

 

 

 

 


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