#Docudì2020 #DocudìConcorsoCinemaDocumentario
OTTAVA EDIZIONE
Pescara: da giovedì 23 gennaio a sabato 16 maggio 2020 presso il Museo Vittoria Colonna
(ingresso libero)
Potete anche seguirci sui social: /AssociazioneACMA / /Klaris66
INFO #Docudì 2020 www.webacma.it/docudi-2020
Questa pagina http://bit.ly/39fz7An Evento http://bit.ly/31nIZoX
Eccoci al terzo appuntamento con #Docudì2020 – concorso di cinema documentario
giovedì 13 febbraio 2020 ore 17.00 sarà presente il regista
Vado verso dove vengo di Nicola Ragone 63’
Film Documentario – Storie di partenze e ritorni nell’Italia dei margini
Presentato a Matera 2019
21° festival Inventa un Film Lenola 2019 Lungometraggi
– Miglior regia: Nicola Ragone per “Vado verso dove vengo” di Nicola Ragone
– Miglior fotografia: Renzo Angelillo per “Vado verso dove vengo” di Nicola Ragone
– Premio Messaggio importante: “Vado verso dove vengo” di Nicola Ragone
Dai grattacieli di New York ai calanchi di Aliano, dalle strade di Londra alle guglie rocciose di Castelmezzano, storie di vita e voci di esperti, narrano il senso del partire e il senso del restare, gli abbandoni e i ritorni nei piccoli paesi dell’Italia dei margini, dove emigrazione e spopolamento sono grandi emergenze da risolvere…
Regia: Nicola Ragone
Sceneggiatura: Nicola Ragone, Luigi Vitelli, Vito Teti
Musica: Carmine Iuvone
Fotografia: Renzo Angelillo
Montaggio: Andrea Maguolo, Fabio Ricci
Interpreti: Vito Teti, Filippo Tantillo, Franco Arminio, Rita Salvatore, John Giorno, Helene Stapinski, Claudi Durastanti, Francesca Scavetta, Andrea Paoletti, Antonio La Cava, Antonella Amico
Produzione: Fondazione Matera 2019, Lucania Film Commission, Youth Europe Service
Durata: 63’.
Sito web vadoversodovevengo.it
Pagina Facebook /vadoversodovevengo/
Intervista Taxidrivers.it
Recensioni: Cinematographe.it / itacanotizie.it / mediterraneocinematografica.it
orticalab.it / regione.basilicata.it / sassilive.it
ideato nell’ambito del progetto Storylines – The Lucanian Ways, un progetto di Matera 2019, Capitale Europea della Cultura
Co-prodotto da:
– Fondazione Matera-Basilicata2019
– Associazione Youth Europe Service
co-finanziato da:
– Lucana Film Commision
– YOUTH EUROPE SERVICE | Project Leader
– MEDITERRANEO CINEMATOGRAFICA | Partner di Progetto
– ALLELAMMIE | Partner di Progetto
– SIMBDEA | Partner di Progetto
VADO VERSO DOVE VENGO è un film documentario che indaga e compone da un punto di vista soprattutto antropologico, la relazione tra storie personali di lucani emigrati all’estero, in partciolare tra Stati Uniti, Inghilterra e Svezia, e storie di chi torna e resta nei piccoli paesi della Basilicata, per far riconoscere le due comunità in una pratica di costruzione corale di nuovi significati dei propri luoghi di origine.
Le storie raccolte sono inserite nello scenario che vede la gran parte dei paesi della regione, un tempo fulcro vitale delle comunità locali, vivere una situazione di progressivo spopolamento e abbandono, al pari dei numerosi paesi delle aree interne d’Italia: un fenomeno che, ad oggi, investe 101 su 131 dei paesi della Basilicata e il 60% del territorio nazionale. L’obiettivo principale è, dunque, quello di interrogare e far riflettere sull’impatto che l’emigrazione e lo spopolamento hanno generato e continuano a generare nei luoghi marginali d’Italia e contestualmente evidenziare la capacità di resilienza e di elaborazione di nuove soluzioni e progetti di ritorno.
Un laboratorio sperimentale di narrazione partecipata per raccontare i paesaggi fragili, il fenomeno dell’abbandono e quello del ritorno, il senso delle partenze e quello delle “restanze”, il rapporto tra il troppo pieno e il troppo vuoto, tra un passato che non è più e un futuro che non è ancora.
Favorire la dialettica tra partiti e rimasti, può restituirci una nuova identità dei luoghi, e tracciare, così, nuove trame di vie e percorsi che porteranno il pubblico a cui ci rivolgiamo, a confrontarsi con un nuovo modello che intende descostruire il tradizionale rapporto tra centro e periferia, tra piccoli paesi e città e ricucire un nuovo legame tra comunità locali e flussi globali.
Nicola Ragone. Sceneggiatore, regista teatrale e cinematografico, Nicola Ragone si è laureato in Lettere e Filosofia all’Università “La Sapienza” di Roma. Si forma presso il “Cineteatro” di Roma, frequentando corsi di Regia e Scrittura Cinematografica, Direzione dell’attore e Regia Teatrale.
In quegli anni con altri suoi collaboratori fonda l’officina culturale “Fullframe” e inoltre collabora con il movimento teatrale “Minimo Comune Teatro”. Collabora con il maestro Ettore Scola nel suo ultimo film “Che strano chiamarsi Federico” e nella sua ultima produzione nel teatro lirico “LaBoheme”.
Al cinema, il suo esordio è il cortometraggio noir “L’ultimo nastro” (2009). Di seguito dirige un episodio del lungometraggio “Quilty” (2010), scritto e diretto con altri 4 registi, a cui segue “David Lazzaretti” (2011), cortometraggio in costume commissionato dall’Università “La Sapienza” e tratto dalla storia vera del predicatore di Arcidosso. Il suo successivo cortometraggio, “Oltreluomo” (2011), viene proiettato in circa 40 festival, riscuotendo numerosi riconoscimenti. E’ il racconto di una tragedia avvenuta nel buio di una miniera nel 1881. Il tunnel soffocante e senza uscita diventa metafora esistenziale e simbolo della cecità umana. Inoltre partecipa, come aiuto-regia, alla realizzazione del documentario/backstage del film “Che strano chiamarsi Federico” (2013), diretto da Ettore Scola. Nello stesso film interpreta, come attore, il ruolo di Marcello Marchesi. Realizza la regia del video-demo per lo spettacolo “Partitura P” (2013) di e con Fabrizio Falco, disegno luci di Daniele Ciprì. Successivamente dirige il cortometraggio dal titolo “Sonderkommando” (2014), selezionato in 70 festival internazionali e vincitore di 25 premi, tra cui il Nastro d’argento 2015 come Miglior cortometraggio. E’ un affresco che racconta la nascita di un amore omosessuale in un campo di sterminio. L’opera viene ritenuta di interesse culturale nazionale e quindi finanziata dal Ministero dei Beni Culturali. La sceneggiatura è di Silvia Scola, mentre la fotografia, in pellicola 35mm, è firmata da Daniele Ciprì. Gli ambienti del campo di concentramento sono stati disegnati, progettati e ricostruiti all’interno dei teatri di posa dell’Augustus color, dall’Architetto Fabio Vitale. Nello stesso anno, firma la regia del cortometraggio “La Riva”, progetto finanziato dalla Lucana Film Commission e prodotto da Arifa Film e “Marciapiedi”, cortometraggio prodotto da Aureliano Amadei e Maiora Film per il progetto “Cinema Inventato”, con Sara Serraiocco e Petru Dorobat, con la fotografia Daniele Ciprì, in pellicola super 16 mm bianco e nero.
Approda al genere documentaristico con “Urli e risvegli” (2016), ritratto del poeta lucano ex-alcolista Carmine Donnola. Il progetto è prodotto da Ivan Brienza, in collaborazione con la Lucana Film Commission. Collabora come assistente alla regia nell’opera lirica “La Bohème” (2015), regia di Ettore Scola, in scena al Teatro Carlo Felice di Genova, con la direzione d’orchestra del Maestro Giuseppe Acquaviva. Inoltre è autore, con Damiano Bruè del testo “Wonderland” (2016), spettacolo con la regia di Daniele Ciprì, interpretato e musicato dal pianista Stefano Bollani, andato in scena al Teatro Stabile di Bolzano. In teatro inizia proponendo adattamenti da testi classici e moderni. Mette in scena “Aspettando Vladimiro ed Estragone” (2009), nel quale ribalta il testo di Beckett che racconta l’attesa nei confronti del misterioso Godot. Mette poi in scena la commedia “Un giudice” (2010), tratta da “La patente” di Pirandello, in replica in numerosi teatri di Roma e del Lazio.
In seguito si avvicina al teatro danza firmando la regia dell’atto unico “L’asse di equilibrio” (2011). Con il progetto “Eyes” si avvicina al simbolismo del testo “I ciechi” di Maurice Maeterlink, proponendo uno studio sulla follia e sulla cecità, un viaggio psichico, suddiviso in una trilogia di spettacoli itineranti: “Eyes – tragedia della vista” (2012), “Eyes – open space” (2013) e “Eyes – empty space” (in preparazione).
Il suo percorso teatrale giunge ad una sperimentazione visiva e scenica nella fiaba psichedelica “Studio sull’Adamo Caduto”, tratta dallo scritto di Serafino da Salandra: una serie di proiezioni animate e create su una parete di tulle e una performance di corpi nudi in uno spazio astratto, per raccontare la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso.
Luigi Vitelli.
Classe 1980. Laureato in Conservazione dei Beni Culturali con indirizzo archeologico.
Si occupa di project design e management per i programmi europei nei settori della valorizzazione e promozione del patrimonio culturale, del turismo e dell’innovazione sociale.
#Docudì2020 prosegue con le proiezioni
febbraio giovedì 27 ore 17.00
Avevo un sogno di Claudia Tosi
candidato agli Oscar, nella sezione documentari sarà presente la regista
marzo giovedì 12 ore 17.00 (anteprima regionale)
Vulnerabile bellezza di Manuele Mandolesi
marzo giovedì 26 ore 17.00 (fuori concorso per Docudì d’Arte)
ANTEPRIMA, il Film sarà successivamente in distribuzione nelle sale italiane
Emilio Vedova. Dalla Parte del Naufragio (con la partecipazione di Toni Servillo)
di Tomaso Pessina sul lavoro dell’artista Emilio Vedova sarà presente il regista
aprile giovedì 16 ore 17.00
Wrestlove – L’amore combattuto di Cristiano di Felice sarà presente il regista
aprile giovedì 30 ore 17.00 (anteprima regionale)
Normal di Adele Tulli
maggio giovedì 07 ore 17.00 ANTEPRIMA
Come stanno i ragazzi di Alessandro Tosatto e Andrea Battistuzzi
maggio giovedì 14 ore 17.00 (fuori concorso per Docudì d’Arte)
Capo Dio monte e Ettore Spalletti: ritratto
di Pappi Corsicato sul lavoro degli artisti Luigi Ontani e Ettore Spalletti sarà presente il regista
Sabato 16 maggio 2020
Premiazioni e al termine, fuori concorso, (anteprima regionale)
Mi chiamo Altan e faccio vignette di Stefano Consiglio sarà presente il regista
RIFLESSI STAMPA
Sito istituzionale Regione Abruzzo settore Cultura
Sito istituzionale Regione Abruzzo filmcommission
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