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Docudì2020 Normal di Adele Tulli

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#Docudì2020   #DocudìConcorsoCinemaDocumentario
OTTAVA EDIZIONE
Pescara: da giovedì 23 gennaio a sabato 17 ottobre 2020 presso il Museo Vittoria Colonna
(ingresso libero)

Potete anche seguirci sui social: /AssociazioneACMA     /     /Klaris66

INFO #Docudì 2020  logo_web   www.webacma.it/docudi-2020

Questa pagina bit.ly/33EzfYW      Evento bit.ly/3mwdlzw

 

giovedì 24 settembre ore 18.00
Normal
di Adele Tulli
Italia/Svezia | versione originale Italiano | 70 min | 2019

 

Ricordiamo che si accede alla sala indossando la mascherina e attuando – in entrata e in uscita – il distanziamento.
In sala i posti saranno distanziati.

Si consiglia la prenotazione tramite info@webacma.it

 

Normal, di Adele Tulli, 2919, 70’, FilmAffair, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Intramovies, Istituto Luce; in collaborazione con Rai Cinema, Ginestra Film
NORMAL è un documentario fuori dagli schemi, originale e visivamente audace che riflette su come il genere definisca il nostro agire quotidiano, influenzandone gesti, desideri, comportamenti e aspirazioni
Un viaggio tra le dinamiche di genere nell’Italia di oggi, raccontate attraverso un mosaico di scene di vita quotidiana, dall’infanzia all’età adulta. In palestra come in spiaggia, in discoteca, in chiesa, in un parco giochi o al centro estetico: NORMAL osserva le coreografie dei corpi, i rituali sociali per ognuno dei generi nei contesti più ordinari e familiari. Un caleidoscopio di situazioni di volta in volta curiose, tenere, grottesche, misteriose, legate dal racconto di quella che siamo soliti chiamare normalità mostrata però da angoli e visuali spiazzanti
Con uno sguardo insieme intimo ed estraniante, il film esplora la messa in scena collettiva dell’universo maschile e femminile, proponendo una riflessione – lucida, e provvista di ironia sull’impatto che ha sulle nostre vite la costruzione sociale dei generi per cercare un nuovo significato a quella che ogni giorno e spesso senza troppo pensiero (e cuore) definiamo normalità.

Karlovy Vary International Film Festival 2018
Eurimages Lab Project Award
Milano Film Network Atelier 2017
Premio per la post-produzione

Una produzione FilmAffair
prodotto da Valeria Adilardi, Luca Ricciardi, Laura Romano
in co-produzione con AAMOD (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico)
in associazione con Istituto Luce Cinecittà e Intramovies
in collaborazione con RAI Cinema e Ginestra Film
con il supporto di: Eurimages, Arts and Humanities Research Council UK, Roehampton University, Atelier di Post-produzione Milano Film Network 2017
International Sales&Festivals: Slingshot films – info@slingshotfilms.it
Distribuzione sala Italia: Istituto Luce Cinecittà

Trailer

 

ADELE TULLI ha studiato Screen Documentary presso la Goldsmiths University of London,
focalizzando il suo interesse di ricerca anche sugli studi di genere e sulla cultura queer. Nel 2011 realizza il primo documentario, 365 Without 377 prodotto da Ivan Cotroneo che ha vinto, tra gli altri, il premio per il Miglior Documentario al Torino GLFF 2011. Esibito in numerosi festival internazionali e seguito da diverse messe in onda televisive, il film racconta le lotte della comunità gay indiana. Il secondo film, Rebel Menopause, è il ritratto intimo della straordinaria ultraottantenne Thérèse Clerc vincitore del IAWRT 2015 International Award. Attualmente vive e lavora tra Roma e Londra, dove ha completato un dottorato teorico-pratico in cinema documentario alla Roehampton University, ed è attualmente impegnata in un post-dottorato alla University of Sussex.
Entrambi i suoi primi film sono stati selezionati e premiati in numerosi festival: Sheffield Doc/Fest (UK), Guadalajara International FF (Messico), Flare BFI/London (UK), Frameline/San Francisco (USA), NewFest/NY (USA), Films de Femmes/Creteil (Francia), Fringe Film&ArtsFest/London (UK), Turin GLBT Film Festival, (Italia), Watch Docs (Polonia), Queer Lisboa (Portogallo), Budapest International Documentary Festival (Ungheria), PesaroDocFest (Italia).

 

SINOSSI
NORMAL è un documentario fuori dagli schemi, originale e visivamente audace che riflette su come il genere definisca il nostro agire quotidiano, influenzandone gesti, desideri, comportamenti e aspirazioni.
Un viaggio tra le dinamiche di genere nell’Italia di oggi, raccontate attraverso un mosaico di scene di vita quotidiana, dall’infanzia all’età adulta. In palestra come in spiaggia, in discoteca, in chiesa, in un parco giochi o al centro estetico: NORMAL osserva le coreografie dei corpi, i rituali sociali per ognuno dei generi nei contesti più ordinari e familiari. Un caleidoscopio di situazioni di volta in volta curiose, tenere, grottesche, misteriose, legate dal racconto di quella che siamo soliti chiamare normalità, mostrata però da angoli e visuali spiazzanti.
Con uno sguardo insieme intimo ed estraniante, il film esplora la messa in scena collettiva dell’universo maschile e femminile, proponendo una riflessione – lucida, e provvista di ironia – sull’impatto che ha sulle nostre vite la costruzione sociale dei generi. Per cercare un nuovo significato a quella che ogni giorno e spesso senza troppo pensiero (e cuore) definiamo normalità.

 

N O T E   D I   R E G I A
Il genere oggi è un campo di battaglia: mentre il popolo del ‘Family Day’ affolla le piazze contro lo spettro del ‘gender’, violenze, discriminazioni e disuguaglianze sulla base di genere e orientamento sessuale riempiono drammaticamente le statistiche e i giornali. E la normatività dei ruoli di genere esercita ancora un enorme potere sull’espressione individuale delle persone e sulle loro interazioni e
relazioni.
Questo progetto nasce con l’intenzione di riflettere su come le norme di genere siano pratiche sociali implicite, regole non dette che permeano le nostre vite, spesso in modo così sottile e radicato dentro di noi da non essere problematizzate, ma al contrario normalizzate. In passato ho lavorato su temi relativi al genere e alla sessualità sempre scegliendo protagonisti che riflettessero il punto di vista di chi si colloca ai margini delle convenzioni sociali dominanti. In questo lavoro volevo sperimentare un cambio di prospettiva, concentrandomi proprio su ciò che viene considerato convenzionale, normativo, normale.
L’idea è quella di innescare accostamenti e associazioni che riescano a provocare un senso
di straniamento e di sorpresa davanti allo spettacolo della “normalissima” realtà di tutti i giorni e di raccontare il genere come un atto performativo collettivo, una cerimonia sociale che dà forma ai nostri corpi e influenza i nostri desideri.
Rispetto ai miei film precedenti, con NORMAL ho sentito la necessità creativa di confrontarmi con un linguaggio espressivo diverso, che riuscisse a dare corpo al mondo invisibile e complesso delle idee. Un linguaggio che, pensando per immagini, favorisse una modalità immersiva, evocativa, meno centrata sulla narrativa lineare propria del documentario convenzionale. NORMAL quindi tenta di riprodurre il procedere incerto, ibrido e fluido del ragionamento, in cui la realtà può essere interpretata, problematizzata e immaginata nuovamente, per stimolare una riflessione aperta sulla natura performativa delle nostre identità sociali.

 

N O T E   D I   P R O D U Z I O N E
NORMAL è un progetto quanto mai attuale, che a partire dalla realtà italiana riesce a coinvolgere un pubblico internazionale su un tema largamente condiviso e controverso: il genere e l’impatto sociale della costruzione del maschile e del femminile. Adele Tulli lo affronta con una lucida visionarietà e al contempo con una grande capacità di restituirci l’umanità del quotidiano.
Attraversando scene di vita ordinaria in cui potenzialmente tutti possiamo immedesimarci, il protagonista del documentario diventa lo spettatore stesso, stimolato dallo sguardo dell’autrice a dare un nuovo significato a quella che consideriamo Normalità.
Nato in modo indipendente come
parte di una ricerca accademica, il progetto è stato successivamente sviluppato dall’autrice con i produttori, elaborando una strategia adeguata al suo carattere non convenzionale. La qualità artistica e la natura sperimentale del progetto, oltre che dai partner produttivi (AAMOD, Istituto Luce Cinecittà, Intramovies, RAI Cinema, Ginestra Film), è stata colta da due importanti riconoscimenti ottenuti in fase di realizzazione: il premio per la post-produzione al Milano Film Network Atelier 2017 e l’Eurimages Lab Project Award (Karlovy Vary 2018).

 

Un viaggio tra le dinamiche di genere nell’Italia di oggi, raccontate attraverso una successione di scene di vita quotidiana, dall’infanzia all’età adulta.
Un caleidoscopio di situazioni di volta in volta curiose, tenere, grottesche, misteriose, legate dal racconto della cosiddetta normalità, mostrata da angoli e visuali spiazzanti. Il film esplora la messa in scena collettiva dell’universo maschile e femminile, proponendo una riflessione sull’impatto che ha sulle nostre vite la costruzione sociale dei generi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Concorso prosegue con gli appuntamenti di ottobre 2020

Ottobre
* giovedì 01 Wrestlove – L’amore combattuto di Cristiano di Felice sarà presente il regista

* giovedì 08 ANTEPRIMA
   Come stanno i ragazzi di Alessandro Tosatto e Andrea Battistuzzi sarà presente il regista Battistuzzi

* giovedì 15 Docudì d’Arte (fuori concorso)
   Preparando il bosco di Manuel Fanni Cannelles sarà presente la regista
   Pietras di Giuseppe Saponara sul lavoro di Alfonso Fratteggiani

* sabato 17 ore 18.00 Premiazioni e al termine proiezione (fuori concorso)
   Mi chiamo Altan e faccio vignette di Stefano Consiglio sarà presente il regista

 

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